Mai come in questi giorni sono illuminanti le parole di Wiston Churchill, “Mai sprecare una buona crisi”!
Sono di grande stimolo in un momento in cui si rischia di rimanere schiacciati dall’incertezza.
Tanto è più grande la crisi tanto più incisive dovranno essere le azioni da intraprendere.
Ma come si può trasformare in opportunità una crisi così devastante proprio adesso che siamo attanagliati dalle misure restrittive e dalle difficoltà economiche e finanziarie, turbati dai timori per il prossimo futuro e bombardati di informazioni, teorie discordanti e fake news?
Per prima cosa possiamo puntare sul fatto di essere italiani perché “Intuito, flessibilità e rapidità di analisi e di azione saranno elementi chiave per minimizzare gli impatti negativi e profittare delle opportunità che si apriranno. Sono doti per le quali l’Italia, per cultura e per struttura, eccelle”.
In secondo luogo, sono convinto che solo sgombrando la mente dallo stato confusionale e di attesa, sarà più facile individuare i passi da intraprendere per ripartire.
Il Governo e il Parlamento italiani sono in azione per individuare le misure idonee per far ripartire l’economia e il tessuto imprenditoriale, ma nel gioco di squadra anche le imprese dovranno reagire e tirar fuori tutte le capacità citate, con lucidità e senza timore.
Cercherò di fare chiarezza attraverso una serie di sintetici articoli con analisi e spunti utili per riflettere sul tema.
Oggi farò un sintetico riepilogo dello scenario attuale e delle azioni, che dovrebbero essere messe in campo dal Governo e Parlamento per creare le premesse essenziali per una giusta ripartenza.
IL VIRUS
Lo scenario socio-economico
Finora , di questo virus Covid19 abbiamo compreso che:
- È classificato come moderatamente aggressivo verso l’uomo dal punto di vista sanitario;
- È fortemente incisivo sulle economie, specie se già in difficoltà;
- Colpisce con maggiore aggressività laddove vi è una scarsa percezione alla gestione di rischi pandemici con conseguente sottovalutazione di investimenti pubblici e privati nel sistema sanitario e nelle attività produttive nazionali pertinenti;
- Crea nuovi fenomeni di panico sociale;
- Mette in crisi tutti i settori economici, in primo luogo quelli con forte impatto comportamentale ed emozionale come turismo, ristorazione, intrattenimento, moda e trasporti di passeggeri, in secondo luogo le imprese manifatturiere che rischiano di spezzare la catena del valore.
Situazione economica Italiana pre-Covid19
La situazione Italiana pre-Covid19 aveva già le sue difficoltà per:
- Scarsa crescita,
- Scarsa produttività,
- Notevole indebitamento,
- Bassa competitività,
- Elevata pressione fiscale,
e le previsioni erano di una crescita del Pil italiano nel 2020 contenuto in una forchetta compresa tra lo 0,2% e lo 0,6%.
Risk Management preesistente
Durante tutto il 2019 nel mondo ed in particolare in Europa al centro della Risk Agenda come sottolineato dal World Economic Forum, c’era il dibattito sui rischi connessi al “climate change” ed i temi sulla sostenibilità. Ma nell’indicatore Smart (Specific, Measurable, Achievable, Realistic, Time-related) si ritrovano anche i rischi sanitari connessi all’inadeguatezza del sistema sanitario ed il rischio di nuove pandemie.
Scenario economico di Rallentamento Globale
Il lockdown ha già avuto una forte ricaduta su settori ad impatto diretto e potrebbe avere effetti distruttivi anche sulle piccole imprese manifatturiere connesse alle filiere dei suddetti settori oltre ad un impatto forte su quasi tutti gli altri.
Ci stiamo avvicinando ad uno scenario della Fase 2 di Rallentamento Globale indotto dalle nuove misure come quelle appena lanciate dalla Regione Lombardia de “il rispetto delle Quattro D: Distanza (un metro di sicurezza tra le persone), Dispositivi (obbligo di mascherina per tutti), Digitalizzazione (obbligo di smart working per le attività che prevedono tale possibilità) e Diagnosi (dal 21 aprile inizieranno i test sierologici)” che richiederanno un grosso cambiamento nelle abitudini quotidiane della popolazione, lavoratori, consumatori, e delle imprese che dovranno riorganizzarsi radicalmente.
Opportunità
Ma è possibile cambiare lo scenario futuro italiano da estremamente negativo a molto positivo? La risposta a mio giudizio è si. A condizione che la si veda come un’opportunità e la si tratti, compatti, come tale.
Qui di seguito una tabella che sintetizza le principali azioni necessarie principalmente sul fronte pubblico (Governo e Parlamento):
Il Governo ha istituito dopo la task forse sanitaria legata alla fase 1 dell’emergenza, quella della ripartenza della fase 2, guidata da Vittorio Colao. Nella tabella i nomi e le relativi competenze.
Un’opportunità per trasformare l’Italia in un Paese più moderno e competitivo, adeguando — grazie all’aiuto della tecnologia — infrastrutture e processi alle sfide di un mondo che molto probabilmente non sarà più quello di prima.
Riprendo, faccio mio e ripropongo quanto scrive il Prof. Carlo Cottarelli:
Auguri alla #TaskForce guidata da Colao. Per la ripartenza serviranno investimenti pubblici e privati. Rapidamente. Per questo è prioritario un taglio drastico della burocrazia. Se siete d’accordo, per favore, ritwittate così il messaggio arriverà forte e chiaro. Grazie.